PUNTE
(poesia di Emanuele Marcuccio)
4 settembre 2013
Commento a cura di Luciano Domenighini
Bipartita, perfettamente simmetrica, in due brevi strofe raccordate dall’incipit comune, dal predicato (“espande propaggini” è sinonimo di “propaga”) e dalla coda in monoverso. La forma dicotomica, anaforico-oppositiva, si realizza nella puntuale corrispondenza degli elementi (“albero in piazza”/ “iceberg nel glaciale”, “profumi”/“bufere”, “nella notte”/“all’aurora”) riferiti al comune soggetto iterato (“la punta”) e opera una “variatio” netta, definendo due paesaggi, due climi, fisici e psicologici, totalmente differenti se non antitetici. È anche questa una lirica declinata lungo spazi immensi, che mette in relazione luoghi lontanissimi e diversissimi contenendoli in una struttura verbale sobria e sintetica. Sono solo le parole a sostenerne le corrispondenze e a suggerirne la magica analogia…
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Bellissima poesia di Emanuele che sintetizza in versi molto brevi il significato sacro dell’albero, quale maestro di vita, con le sue punte dona valore energetico e si dirige verso le altezze, verso dunque una vera e propria evoluzione. Tuttavia, l’evoluzione di un individuo spesso viene bloccata da circostanze contrarie che come un iceberg ne impediscono il potenziale e la forza. Complimenti al poeta Marcuccio che riesce sempre a nascondere dietro i suoi versi, le difficoltà e gli impedimenti del nostro vivere quotidiano.
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Grazie Susanna, sempre una buona lettura! 🙂
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